Mirko Costa, liutaio senza se e senza ma

Mirko Costa, liutaio senza se e senza ma

Un caloroso saluto a tutti, quest’oggi a pochi giorni dal Natale mi faccio e faccio a tutti voi lettori il regalo di una bella e molto sentita intervista ad un poderoso giovane liutaio: Mirko Costa.

Ciao Mirko, ci potresti parlare della tua attività?
Ciao, sono Mirko, ho iniziato con i primi corsi di liuteria nel 2014, dopo aver studiato elettronica alle superiori, e dopo i corsi amatoriali che ho fatto appunto tra il 2014 e il 2015, sin quando non sono riuscito ad essere ammesso alla scuola di liuteria di Milano, dove ho studiato liuteria per gli strumenti musicali a pizzico, come liuti e  mandolini, chitarre classiche, chitarre acustiche, chitarre barocche, insomma tutti gli strumenti che si suonano pizzicando le corde, o meglio tutto quello che non si suona ad arco quindi ad esempio anche con gli strumenti strani, tipo le gironde,  in sostanza abbiamo visto come sono fatti.
Nel 2019, dopo la scuola, ho aperto la mia attività che si chiama Costa Mirko, perché sono sempre io da solo, che appunto mi occupo di costruzioni di strumenti moderni ma sfruttando tanto la conoscenza delle tecniche che venivano usate sugli strumenti antichi.
Ad esempio, io uso tanto incollaggi fatti come vengono fatti nelle chitarre classiche, nel metodo alla spagnola,
oppure le colle e altre tecniche, diciamo rubacchiate dal metodo di costruzioni dei liuti, però appunto applicate a strumenti moderni.
Oltre a questo, probabilmente la cosa più interessante della mia attività è il fatto che tutti gli strumenti sono fatti per il singolo cliente, o meglio io lavoro solo ed esclusivamente su ordinazione, quindi non ho uno stock e non faccio niente come base (ad esempio body o manici da assemblare in seguito).
Tutto quello che viene fatto è pensato fin dal principio, quindi dalla forma, dallo spessore della chitarra, tutto,
sul singolo cliente, quindi appunto la personalizzazione non è come ormai fanno altri liutai solo sul colore,
dettagli, intarsi e pickup, ma la personalizzazione completa, che va dalla forma di base, la forma del manico, oltre che ha forma del body estetica e anche tanto altro, fino a questioni molto più tecniche, come ad esempio la spaziatura delle corde, oppure pickup creati ad hoc, tipo appunto, adesso ho postato da poco quella 8 corde con il P90 multiscala, quel pickup non esiste, l’ho dovuto far fare a posta per quella chitarra, perché al mio cliente serviva un suono che non riusciva a trovare assolutamente con single coil e humbucker, quindi praticamente io ho fatto sentire il P90, gli amati, gli sarevano 8 corde multiscala, ho trovato in modo di fare un’anser di far fare un P98 corde multiscala, della forma simile, c’è un meglio compatibile, con le forme dei pickup chiusi di solito, per potere essere eventualmente intercambiabile, quindi ecco, sulla fase di progettazione, c’è la massima libertà, e ovviamente non viene mai fatta da solo, ma viene sempre fatta dal cliente insieme a me, in modo tale da tirar fuori veramente la chitarra, adatta a tutto, sia da livello estetico, a livello pratico, a livello funzionale, e tutto quanto adatta tutte le esigenze del singolo cliente.

La chitarra appena descritta

Sei anche un musicista?
Ero anche musicista nel senso che adesso suono pochissimo perché tutto il mio tempo viene viene dedicato qua al laboratorio.
Mentre frequentavo la scuola di liuteria parallelamente suonavo con una band death metal con cui abbiamo fatto tanti tour e tanti grossi concerti in giro per il mondo, tipo Sudafrica, Giappone e Russia.
In Europa abbiamo suonato praticamente ovunque tranne forse in Francia e in Portogallo, per il resto anche in tutti i Paesi verso l’Inghilterra così abbiam suonato un po’ ovunque.
Mi piace tanto suonare, mi piace tanto andare in studio però alla fine sento che manca qualcosa. Ad esempio quando suono mi diverto però una volta finito di suonare, mi rimaneva sempre un po’ di amaro in bocca. Mentre con la costruzione degli strumenti ogni volta che finisco lo strumento è una soddisfazione, ogni volta che mi interfaccio con qualcuno per capire quello che gli piace, quello che vorrebbe, è una vera figata perché ci si apre veramente tanto alle altre persone a quello che è il loro approccio, al loro modo di suonare, a quello che vorrebbero fare. Quindi è sempre interessantissimo perché ogni chitarrista è totalmente diverso dall’altro sia nel modo in cui tiene la chitarra che nel modo in cui la suona sia con quello che vorrebbe fare con la chitarra, da quante ore lo suona, ecc. tutto questo è sempre interessantissimo. Tanti chitarristi hanno delle idee davvero incredibili quindi piuttosto che creare una cosa che piace a me e che sarebbe dovuta piacere agli altri (o che speravo piacesse agli altri) mentre invece così a creare per qualcun altro che ha le sue idee e i suoi gusti è mille volte più stimolante per me.

Il pubblico in Italia è ricettivo nei confronti degli strumenti musicali di liuteria?

Per quello che riguarda l’Italia e gli strumenti di liuteria, c’è tanto da dire, così tanto da dire che monopolizzerei l’intervista solo su quello. Questo perché ci sono tanti problemi, ci sono tante cose belle e quindi ci sono proprio tanti aspetti, due facce della stessa medaglia, però diciamo che, stringendo tanto il discorso, in Italia c’è il problema che la maggior parte delle persone vuole lo strumento, come dire, lo stesso strumento che ha visto suonare al proprio idolo oppure soprattutto vuole spendere per qualcosa che sanno esattamente cos’è. Ovvero andare in un negozio, guardare una chitarra, leggerne il prezzo, comprarla e portarla a casa il giorno stesso.
Quindi l’idea di spendere tanti soldi per  una chitarra che oltretutto dovrà aspettare molto prima di averla e che non sai subito com’è perché
non l’hai toccata; non sapere come sarà esattamente quello strumento, è una cosa che blocca davvero tanti e non mi sento di biasimarli
Bisogna anche dire che la liuteria in Italia è un settore aperto a tutti, nel senso che chiunque con una sega a nastro e una pressa può aprire l’attività del liutaio: non serve una certificazione, non serve uno studio, non serve una preparazione di nessun tipo, chiunque può farlo.
E questo è bello perché apre il settore a tanti,  gente con del talento, ma d’altro canto, nello stesso modo apre il settore a tanta monnezza.
Ho avuto clienti che venivano da me con delle chitarre costruite da altri liutai e mi chiedevano come poter fare per recuperare la loro chitarra, costata magari 1.200, 1.500 euro. Guardavo la chitarra, era un vero disastro, costruita malissimo. Fortunatamente non è capitato spesso ma quando succede ho detto sempre che la cosa più veloce e migliore da fare è togliere tutto l’hardware dalla chitarra perché lo strumento era da conservare come ricordo o direttamente da buttare. Invece rimuovendo tutto l’hardware, e sostituendolo con altro di seconda scelta, poteva tenerla come chitarra da strimpellare. L’hardware rimosso può benissimo essere usato per costruire un’altra chitarra (risparmiando così sulla spesa finale) realizzando così un altro strumento che funzioni.
Quindi capisco tanto la diffidenza di molti nei confronti degli strumenti di liuteria.
Comprendo molto i liutai che tengono bassi i prezzi, però purtroppo allo stesso tempo è una cosa che abitua un po’ i clienti a vedere la liuteria come quella specie di settore in cui si realizzano repliche economiche di chitarre blasonate e questa cosa qua non è assolutamente
giusta perché la liuteria è artigianato estremamente specializzato e quindi il fatto che venga ridotto ad una mera replica di una Fender da  vendere a  900 euro è davvero degradante.
Purtroppo va anche a penalizzare tanto il settore perché spesso alle fiere ci sono anche chitarre costruite decentemente vendute però a prezzi tipo 1200, 1500 euro perché devono competere con gente che vende tante chitarre proprio a 1200, 1500 euro. Inoltre devono anche competere con strumenti di negozi che costano quelle cifre.
Purtroppo bisogna capire che lo strumento di liuteria non è la chitarra di negozio, non è una chitarra che vai e prendi come fosse una chitarra normale, è un qualcosa di più secondo me, qualcosa fatto su misura.
Se tu vai da OVS o vai da Armani oppure vai da un sarto la differenza si sente: OVS da il vestito economico che va bene a tutti, Armani il vestito super figo ma che comunque va bene a tutti infine il sarto ti fa qualcosa di perfetto, su misura per te, unico e che non troverai ne da Armani, ne da Gucci, ne da OVS.
Quindi quello da capire secondo me è che stai comprando qualcosa di unico e non una chitarra o che è poca cosa qualcosa fatto su per misura per te e non può costare quanto una chitarra fatta su scala industriale. Ed è per questo che dico che i liutai devono essere al passo: capire che bisogna costruire strumenti di qualità per portare qualità e prestigio al settore e quindi poter vendere anche a prezzi più decenti e attirare l’interesse del grande pubblico. Perché secondo me la questione è anche questa, se tu proponi una versione economica accessibile o al pari di quello che propongono le fabbriche non è appetibile, è più interessante prendersi una Ibanez Prestige usata o una Gibson rara rispetto a una chitarra di liuteria con un nome sconosciuto e una forma originale ma che allo stesso tempo non ha granché di interessante.
Devo dire che la cosa più divertente e interessante degli italiani è che rispetto a tanta gente all’estero spesso ragionano su questioni più funzionali che estetiche quindi è sempre divertente costruire una chitarra personalizzata per un italiano perché al 90% delle volte ti chiederà qualcosa che gli serve e che userà effettivamente e che alle volte devi anche capire come farlo. Quindi si parla di chitarre essenziali con finiture naturali, senza intarsi e senza binding o cose di questo tipo, chitarre che a livello estetico rimangono molto “umili” ma che poi a livello di funzionalità ti fanno di tutto e appunto sono anche costruite con più occhio e più attenzione per l’ergonomia, la suonabilità, il suono e altro. Quindi è molto divertente e molto stimolante fare queste cose quindi c’è tanto di questa roba.
Tanti miei clienti italiani hanno comprato più di uno dei miei strumenti quindi c’è tanta voglia di qualcosa di utile, bello e unico e semplicemente bisogna trovarlo perché tante persone non sanno qual è l’offerta cosa puoi fare? E quando gli vai a spiegare che possono decidere tutto, potrebbero andare anche nel pallone! Mi fanno un sacco di domande e vorrei spiegare che la progettazione, che l’adattamento a livello funzionale è lo stesso per tutte le forme, per tutte le chitarre che faccio, gli così gli si illuminano gli occhi e gli si apre un mondo perché immagina tutte quelle cose che potrebbe voler usare e che gli potrebbero tornare utili e mi spiace a questo punto che non vengano abituati a questa possibilità, ovvero che la liuteria è creare qualcosa di unico e personalizzato e non solo scegliere il colore, ma fare qualcosa di nuovo e da zero, pensato apposta per te su tutte le tue esigenze ed è una figata, e tante gente ripeto per la milionesima volta: tante gente lo cerca e lo vuole.

In che modo ti proponi al pubblico?
Al pubblico mi propongo direttamente con le chitarre che ho realizzato.
Tendenzialmente quando partecipo alle fiere porto gli strumenti e mi faccio accompagnare quasi sempre, quando possibile, dal cliente per cui ho realizzato una precisa chitarra in modo tale che non sono solo io a descriverlo ma è anche il proprietario a dire di cosa aveva bisogno e via dicendo.
Poi ci sono anche strumenti molto particolari.
Ho creato una chitarra a otto corde che però è accordata con un’accordatura insuonabile per la parte delle persone perché è sostanzialmente un triplo drop, è anche estremamente bassa e che va ad ottave  cioè per quattro corde è accordata ad ottave. Quindi suonarla non è alla portato di tutti. Invece se arriva il committente di questa chitarra, si mette a suonarla lui così si sente per bene come suona e il pubblico vede come ha gestito il tutto. Qualora tutto ciò non fosse disponibile ci sono Instagram e Facebook per poter mostrare come suona uno strumento del genere.
Poi per avere i contatti col pubblico ci sono DM su Instagram, email, messaggi su WhatsApp o su Facebook che sono appunto un mare di possibilità che sono alla portata di tutti.
In generale, preferisco sempre conoscere la persona, conoscerne i suoi bisogni e parlare di quello che serve e ragionare insieme su qualcosa di nuovo.

Progetti per il futuro?
Per il futuro al momento nulla di delineato.
Onestamente mi piacerebbe avere ancora più contatti con con chi mi segue o chi è interessato alle mie chitarre quindi mi piacerebbe lavorare su video o contenuti in cui costruisco le chitarre così anche chi mi ha commissionato lo strumento ne vede la costruzione, sarebbe super! Oppure un’altra cosa interessante sarebbe proporre dei corsi  per chi vuole iniziare a fare il liutaio. Qua in Italia è estremamente complesso per chi vuole iniziare perché c’è un’offerta di corsi molto confusionaria. Spesso sono molto lontani da casa tua e devi pagarti anche il vitto e l’alloggio solo per apprendere quattro cose in croce. Talvolta se sei bravo chi ti ha impartito il corso ti commissiona dei lavori che poi lui venderà con su il suo brand. E’ un po’ un mondo del cacchio e mi piacerebbe appunto aiutare chi vuole iniziare poiché tanti iniziano ma poi non riescono a capire come andare avanti perché è veramente complesso.

Ringrazio di cuore Mirko per questa incredibile intervista e vi lascio con una carrellata di immagini delle sue creazioni.
Aggiungo che tutte le immagini presenti in questo articolo sono di sua proprietà e gentilmente concesse per illustrare al meglio l’intervista e sono presenti sul suo profilo Facebook e sulla sua pagina Instagram.