Liuteria Marcellan

Liuteria Marcellan

Salve a tutti, in questo articolo ho il piacere di intervistare Andrea Marcellan, liutaio padovano, che ha risposto con molto entusiasmo a tutte le domande, spesso anticipandole!
E senza altri indugi ecco l’intervista.

Ci potresti parlare della tua attività?
Io lavoro a Padova come liutaio professionista dal 2008.
Mi sono sempre occupato di fare manutenzione riparazioni modifiche di strumenti musicali a corda, dalle chitarre elettriche ai mandolini passando per bassi ed ukulele, ma anche alla costruzione di tutte queste tipologie di strumenti.
Ho cominciato nel 2006 quando sapendo di non potermi permettere la chitarra elettrica che tanto desideravo, ho deciso di costruirmela da solo. Da quel momento in poi la mia passione è cresciuta sempre di più spingendomi a formarmi frequentando forum online e corsi sulla costruzione della Chitarra.
Ho iniziato con le chitarre elettriche appassionandomi poi alle acustiche per infine approdare alle chitarre classiche.
La scelta di concentrare la mia produzione su quest’ultima tipologia di chitarra è dovuta al fatto che la chitarra classica è l’unico strumento in cui si è obbligati ad un certo punto a rivolgersi a un liutaio. In poche parole ero stufo di sentirmi dire frasi come “bellissime le chitarre elettriche ma poi se le le voglio rivendere mi conviene prendere un marchio noto“.
Questa è mentalità che se da un certo punto di vista può essere condivisibile, da molti altri è limitata e sfiduciante. Avendo scoperto questa passione relativamente tardi, ovvero alla fine degli studi, ed essendo il mondo della rete non ancora così sviluppato come oggi, non è stato assolutamente per me facile reperire tutte le informazioni fondamentali per affrontare questo lavoro con cognizione di causa. Non bastasse questo, in Italia non è per niente facile per un liutaio avere un aiutante al quale poi trasmettere la propria propria conoscenza, motivo per il quale il 90% di quello che so me lo sono dovuto cercare, studiare, e imparare da solo.
Per queste stesse ragioni più o meno dalla fine del 2021 dedico buona parte del mio tempo alla realizzazione di contenuti su YouTube. Lo scopo è proprio quello di condividere molte delle cose che ho imparato a fatica e duramente per metterle a disposizione di chi ha le stesse passioni e gli stessi interessi perché ritengo che nel 2024, con i mezzi che abbiamo a disposizione oggi, la conoscenza dovrebbe essere a portata di tutti e dovrebbe essere condivisa.
Molti non la pensano come me e ritengono che il frutto del proprio lavoro dovrebbe essere tenuto quasi nascosto per la paura che “qualcuno ci rubi il lavoro”. Io non la penso assolutamente così ed un approccio molto più aperto perché se oggi so fare bene il mio lavoro molto lo devo a persone che come me negli anni passati hanno condiviso il loro sapere invece di tenerselo stretto. In questo devo dire che è stato fondamentale la conoscenza dell’inglese perché nei paesi anglosassoni, senza generalizzare, è molto più presente la filosofia del condividere mentre in Italia ognuno guarda al proprio giardino e non oltre.


Credi che fare il liutaio sia facile nel nostro Paese?
Credo che sia assolutamente facile fare il liutaio nel nostro Paese.
Il problema non è il Paese dove si lavora ma è la mentalità che si decide di assumere nei confronti del lavoro. Dalla dalla mia personale esperienza, e questo lo dico perché ci sono passato pure io, è molto più facile lamentarsi che le cose non vanno bene che lo Stato non ci assiste o che magari ci limita, che investire queste energie per essere produttivi e crearsi da sé le proprie opportunità.
Al giorno d’oggi grazie ad Internet e i tantissimi social che esistono è davvero facile farsi conoscere ed apprezzare. Non sto dicendo che sia obbligatorio essere presente online per avere “successo” ma che bisogna essere pronti a saper sfruttare tutte le opportunità che abbiamo a disposizione anche se queste non sposano appieno il nostro modo di vedere le cose.
Come già detto nella risposta alla prima domanda, è più facile dare la colpa ad Amazon sostenendo che ci porta via il lavoro che mettersi a studiare i meccanismi e le regole in base alle quali il mercato si muove.
Invece che demonizzarle è molto più sensato e produttivo capirle e sfruttarle proprio favore.
La cosa fondamentale è capire che non basta svegliarsi una mattina e impegnarsi per qualche giorno per raggiungere obiettivi solidi e lungimiranti.
In qualsiasi ambito della vita è molto più importante essere costanti e determinati che essere semplicemente dotati.

In che direzione sta andando il mercato degli strumenti musicali in Italia?

Non saprei dire esattamente in che direzione sta andando il mercato, quello che è chiaro è che l’attenzione è in massima parte catalizzata dalle chitarre elettriche. Le acustiche vengono sicuramente al secondo posto e per ultime a pari merito con le chitarre classiche ci sono i bassi.
Le ragioni sono molto semplici, così come nel passato il mondo della musica è dominato da gruppi musicali o da solisti che nella stragrande maggioranza dei casi suonano chitarra elettriche e di conseguenza è inevitabile che il nostro desiderio sia quello di emulare i nostri idoli dirigendo la nostra attenzione su quel tipo di strumentazione.
Questo ovviamente non significa che le chitarra acustiche, classiche e i bassi siano meno importanti ma non di meno non possiamo che accettare il fatto che le cose vanno in questo modo.

Pensi che il web e i social network siano d’aiuto nel tuo lavoro?
Come già già detto ritengo che oggi il web e i social network abbiano un ruolo fondamentale ed è importante avere l’onestà intellettuale di riconoscere questo ruolo e saperlo sfruttare al meglio.
Ci tengo di nuovo a ribadire che non è strettamente indispensabile basarsi sul web e social network ma farlo potrà soltanto avere enormi benefici. Ancora una volta non è una questione di “prostituirsi” a questo modo “corrotto” di fare le cose ma semplicemente di avere l’apertura mentale per capire come stanno evolvendo le cose ed evolvere a propria volta nella stessa direzione.

Progetti e obiettivi futuri?
Ho tanti tantissimi progetti in mente molti dei quali richiederanno molto tempo, molto impegno nonché un pizzico di coraggio. Creare nuove nuove realtà e progetti dalle grandi potenzialità comporta inevitabilmente il correre dei rischi che siano economici o che siano di tempo investito senza poi nessun reale ritorno.
Di sicuro vorrei ampliare i contenuti dei miei canali a partire da YouTube ma anche dal mio sito Internet trasformandolo in una piattaforma più che un “biglietto da visita online” dove fornire oltre ad informazioni utili utili e recensioni anche corsi formativi sulla liuteria, sulla manutenzione dello strumento e sulla sua modifica.
Non solo questo ma mi piacerebbe davvero tanto riuscire a trovare il tempo per ricominciare a dedicarmi alla musica; al suo studio e alla sua creazione.
Mi piacerebbe coinvolgere professionisti del settore per creare corsi e tutorial per imparare a suonare, per imparare a registrare le proprie creazioni, per imparare cosa c’è dietro a una melodia ben concepita.
Insomma insomma volendo riassumere non voglio limitarmi a parlare solo di liuteria ma a condividere tutte le passioni che mi caratterizzano come individuo a prescindere che siano legate o meno al mondo della Chitarra.
Dal mio punto di vista l’aspetto fondamentale che porterà avanti questo mio esperimento è quello di non limitarsi a fare quello che gli altri si aspettano io faccia ma di investire le mie energie nel fare e nel creare tutto ciò che mi piace che trovo stimolante.
Credo che lavorare in primis per sé stessi sia il modo migliore per creare qualcosa qualcosa di veramente prezioso anche per gli altri.

Senz’altro parole molto sentite ed uno spiccato altruismo e generosità da parte di Andrea. Lo ringrazio di cuore per aver condiviso tutto quanto con noi (anche le immagini presenti nell’articolo) e vi ricordo tutti i suoi riferimenti: sito web, pagina Facebook, pagina Instagram e canale youtube di cui vi lascio un reel in chiusura.
Alla prossima!